E’ necessario precisare alcuni aspetti toccati dall’articolo che
vi sottoponiamo de La Prealpina, che ringraziamo per essersi voluta
occupare delle questioni di Vanzaghello.
Durante la riunione di cui parla l’articolo sono stati
toccati vari temi tecnici non semplicissimi da trattare.
In realtà noi non abbiamo detto che la nuova scuola è
occupata soprattutto da bimbi di Magnago, perché così non è. Altro aspetto: il Comune di Magnago non paga entrambe le insegnanti, ma una sola, quella che ha un orario di dieci ore.
Ciò detto, ringraziamo nuovamente La Prealpina per aver colto
la questione sostanziale che noi poniamo (e continueremo a porre, in ogni sede): non appare equo che
oltre 40 alunni magnaghesi frequentino la scuola di Vanzaghello ed il Comune di
Magnago non si faccia carico di parte delle spese di manutenzione e
funzionamento.
Il diritto, oltre al buon senso, è dalla nostra parte.
Pubblichiamo in allegato (LEGGI QUI IL PARERE DELLA REGIONE PIEMONTE) un
parere del Servizio Autonomie della Regione Piemonte che illustra un principio generale,
estendibile anche alla Lombardia in quanto viene fatto espresso riferimento ad
una pronuncia della Corte dei Conti Lombardia del 2008, per cui si ritiene che
il riparto delle spese proporzionale al numero degli alunni residenti nei
diversi Comuni rappresenta un criterio equo per stabilire
la quota di partecipazione dei singoli enti locali alle spese sostenute
per il funzionamento delle sedi.
Molto interessante anche l’articolo de L’Alto Milanese che
riportiamo di seguito.
Comprendiamo lo sfogo dei genitori di Magnago, ma non vi è discriminazione; l'orario è lo stesso per tutti. La cosa
funziona in questi termini: le insegnanti già in servizio sono tutte statali, e
fanno un orario di 25 ore. E’ possibile quindi articolare le loro presenza in aula ed in
mensa in modo omogeneo, così da assicurare la presenza di due insegnanti
contemporaneamente.
La nuova classe di alunni di Magnago, invece, è stata formata
con una insegnante statale, con orario di 25 ore, ed una seconda insegnante
pagata dal Comune, con un orario (come dicevamo) di dieci ore.
E’ evidente che - sui
cinque giorni – l’insegnante pagata dal Comune più di due ore al giorno non può
fare: di qui la presenza di una sola insegnante, anche se le ore totali per i
bimbi sono le stesse.
Fin dall’inizio vi era questa criticità, e chi ne aveva la
responsabilità avrebbe dovuto riflettere
meglio.
E’ però evidente che, se solo si pensasse di risolvere il
problema modificando l’orario di qualche insegnante delle classi che già c’erano,
sarebbe un rimedio peggiore del male, che ci vedrebbe in prima fila, insieme a tutte le famiglie di Vanzaghello, a
contrastarlo. Lo Staff di LiberaMente
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