Grazie
Presidente Napolitano,
per il senso dello Stato che testimonia con
l'accettazione di un
incarico tanto gravoso in un momento così difficile.
Grazie
anche a Beppe Grillo, che farneticando di golpe e di
manifestazioni di piazza aiuta chi crede nella
democrazia a capire quanto sia stato deleterio votare per un comico senza idee
e per un folle visionario che manovra nell'ombra.
Grazie
al PD, per averci portato ad un passo dal baratro solo per affossare Bersani e per le proprie faide interne.
Trenta franchi tiratori sono manovre di palazzo, cento sono un nuovo partito
politico.
È
composto dalla cosiddetta sinistra del partito, dai giovani turchi, dai
dalemiani delusi dalla scelta di Prodi, e dai soliti campioni di
tattica, che lì abbondano.
Il
PD non esiste di fatto più: è tempo che le componenti
moderate di quel partito
prendano atto, dopo le dimissioni di Rosi Bindi, le parole di Dario
Franceschini, e la magra figura fatta fare ad una persona degna come Franco
Marini, che le unioni innaturali non durano.
Ad
affossare Bersani è stata la stessa
anima melmosa della sinistra che nel 2006, ma soprattutto nel 1998, ha
abbattuto Prodi, consentendo a D'Alema di
guidare il Paese senza essere stato votato dai cittadini.
Spezzaferro
non dev'essere estraneo a quel che è successo. Mal gliene incolga.
Ora Napolitano darà finalmente un Governo al Paese; speriamo nel solco di credibilità ad autorevolezza che sinora ha avuto il Governo di Mario Monti; anzi: perché non pensare proprio ad un Monti bis, magari con all'interno delle componenti politiche?
Lo Staff di LiberaMente
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