Avevamo appena scritto degli appalti affidati senza gara ad una cooperativa sociale; ne aveva parlato la stampa.
Per inciso: noi non ce l'abbiamo con le cooperative sociali: fanno il loro mestiere, cercano lavoro.
Solo che, con la pubblica amministrazione, il lavoro dovrebbe arrivare tramite gare trasparenti (non è certo un torto dell'impresa acquisire appalti senza gara; semmai, è un problema dell'amministrazione).
Come non detto.
Il Comune deve realizzare l’impianto di irrigazione e la stesura del prato a verde presso il cimitero.
Chiede offerta ad una ditta che, notoriamente, fa solo lavori stradali, la quale (ovviamente) risponde che non è il suo mestiere. Singolare che la risposta dell'impresa venga definita "non competitiva": per forza, ha rinunciato...
Ed ecco quindi che non rimane che affidare il lavoro alla solita cooperativa sociale.
Come se non esistessero in zona un paio di giardinieri (o un paio di altre cooperative sociali) cui chiedere un preventivo.
Non è tanto il singolo (limitato) importo ad essere censurabile.
E' il metodo, la sistematicità di tale metodo, che poi conduce a totali di 350/400.000 euro.
La mancanza di una cultura della trasparenza, oltre a costituire un problema politico ed amministrativo, può comportare potenziali problemi per la finanza pubblica, nella misura in cui prezzi non verificati tramite gare d'appalto non forniscono la garanzia di essere i prezzi migliori possibili.
Non ci interessa se la nostra voce rimane completamente inascoltata: noi continueremo a farla sentire.
Lo Staff di LiberaMente
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