Inauguriamo con questo post una
rubrica su quanto i nostri Amministratori riferiscono sul periodico comunale il Punto.
Non siam qui a fare i moralisti: l’utilizzo del foglio comunale “pro domo amministratori in carica” (purché non si ecceda) ci può stare, è il gioco delle parti ed accade un po’ dovunque.
Però il Punto è pagato con i
soldi di tutti (da determina n. 86/2013 : il costo della sola distribuzione è
di € 0,25 + IVA 4% a copia, per una spesa presunta di € 562,90. Aggiungiamo il
costo di stampa ed il costo di iscrizione del Sindaco, come direttore del
giornale, all’Ordine dei Giornalisti,
per un costo di € 100 l’anno – determina n. 120/2013- il tutto per quattro
edizioni).
Sarebbe – quantomeno – un esercizio di democrazia (neppure
troppo impegnativo) mettere a disposizione delle opposizioni consiliari una
pagina del giornale pubblico, come avviene in altri Comuni.
A proposito di democrazia, leggiamo, a pag. 3 del Punto, un appello del Sindaco “a discernere ciò che veramente ha valore, alla capacità di essere umili di fronte alla verità, alla capacità di mettersi in discussione, di verificare, di ascoltare”.
A proposito di democrazia, leggiamo, a pag. 3 del Punto, un appello del Sindaco “a discernere ciò che veramente ha valore, alla capacità di essere umili di fronte alla verità, alla capacità di mettersi in discussione, di verificare, di ascoltare”.
Quale migliore occasione, per dimostrare che non si tratta di retorica, che dar voce a opinioni differenti, mettendosi in discussione ?
Le opposizioni hanno più volte
fatto questa richiesta, ricevendo la risposta che, presentando delle bozze, a
giudizio del Direttore del giornale (il Sindaco) lo spazio forse poteva essere
concesso. Noi intendiamo una pagina fissa, senza necessità di richiesta (possibilmente
con qualcuno che avverta quando il giornale deve uscire) con il solo limite
(ovvio) di non travalicare negli scritti i confini dell’educazione e della
misura. Staremo a vedere.
Il masso commemorativo.
Con determina n. 104 dell’11
marzo 2013 il Comune ha stabilito di acquistare da una ditta locale un masso a forma piramidale per la
realizzazione di un monumento commemorativo alla Resistenza.
Il costo del masso, iva compresa, è di 907 euro.
Dalla determina non è chiaro se il costo sia comprensivo di posa in opera.
Le ragioni della posa del
monumento commemorativo sono rese note dal Sindaco, nell’intervento a pag. 3, e
dall’intera pagina 14 del Punto, dedicata interamente alla Resistenza, con
contributo dell’ANPI di Vanzaghello.
I valori che vengono richiamati
ci trovano pienamente concordi, come siamo concordi sulla necessità di
mantenere vivo il ricordo dei fatti storici che sono alla base della nostra
democrazia.
Tuttavia, in questo particolare
momento di gravissima crisi economica, di pesanti problemi finanziari che
aggrediscono la famiglie, in particolare per quanti hanno perso il lavoro e stentano
a ritrovarlo, noi crediamo che anche gli Eroi della Resistenza non sarebbero
stati concordi nell’effettuazione di una spesa di questo genere.
Crediamo, infatti, che anch’essi
avrebbero probabilmente preferito che questi fondi – in questa specifica,
ripetiamo, e gravissima contingenza storica – andassero ad iniziative nei
confronti delle famiglie bisognose (un esempio: il microcredito solidale).
Il Carnevale 2013: pacta sunt servanda.
Il Punto riporta con grande risalto ed enfasi, a pagina 4, il racconto di una mamma vanzaghellese, che giustamente mette in rilievo (insieme alle foto pubblicate) la bellezza e la spensieratezza dell’evento per i più piccoli.
Come avrete letto dalle nostre
pagine (LEGGI QUI IL POST DEL 18 FEBBRAIO 2013 SULLA VICENDA PALAZZETTO - CARNEVALE), il Palazzetto per il giorno di Carnevale era
stato concesso dal Comune (con regolare delibera di Giunta) ad una Associazione
sportiva, gli “Arcieri Tre Torri”, che hanno al loro interno una forte
componente di Vanzaghello e che si allenano regolarmente nella palestra delle
medie (forse li avrete visti, presso il Palazzetto, in una delle tante
manifestazioni all’aperto, offrire prove gratuite di tiro).
Accortisi che il 16 febbraio
cadeva il Carnevale (fatto noto) i nostri Amministratori, dopo aspri confronti
con i membri dell’associazione (a cui sono state offerte altre sistemazioni inadeguate)
hanno revocato la delibera di
assegnazione del palazzetto pochi giorni prima del 16 febbraio, ponendo così l’associazione
in gravi difficoltà.
Possiamo comprendere che si
siano volute preservare le regioni dei bimbi e delle famiglie, e dunque – sotto
questo profilo – si può ipotizzare l’attenuante della buona fede.
Tuttavia, trattandosi di un'istituzione, va ricordato che :
1. gli impegni presi liberamente, ci insegna il diritto, vanno
rispettati: il rispetto delle regole è la base stessa della democrazia. Un Ente
Pubblico può revocare una decisione solo sulla base di nuovi e rilevanti interessi
pubblici che sopraggiungano. Dato
che la data del carnevale era nota da tempo la revoca non pare legittima. E l'Associazione aveva fatto affidamento sull'avvenuta assegnazione (era in programma una manifestazione federale juniores di livello regionale, con tanti ragazzi coinvolti).
2. quantomeno, ci si poteva aspettare minore leggerezza nel deliberare la concessione, sarebbe bastato un approfondimento di pochi istanti per avvedersi che il 16 febbraio cadeva il carnevale;
2. quantomeno, ci si poteva aspettare minore leggerezza nel deliberare la concessione, sarebbe bastato un approfondimento di pochi istanti per avvedersi che il 16 febbraio cadeva il carnevale;
3. per legge,
in questo caso, l’interesse pubblico prevalente era proprio verso l’associazione
sportiva. Non va dimenticato che esiste una
legge nazionale ed una regionale che assegnano alle
associazioni sportive la priorità nell’uso degli impianti sportivi.
4. a buona
logica: non si capisce perché la
tensostruttura a fianco è stata giudicata adeguata per cene con
centinaia di invitati, e non lo fosse per ospitare qualche pupazzo.
Comunque, cosa fatta capo ha: gli eventuali strascichi li lasciamo ai rapporti tra l’associazione e il Comune, riservandoci una valutazione a vicenda conclusa. Ci pareva giusto, comunque (anche se con una risonanza ben inferiore al Punto) cercare di chiarire la realtà dei fatti.
La LIM alle scuole
E’ doveroso dare, a nostra volta, risalto ad un’iniziativa del Comune di Vanzaghello estremamente positiva : l’acquisto di tre LIM (Lavagne Interattive Multimediali) per le scuole di Vanzaghello, e la concessione di un contributo di 400 euro per l’acquisto di una ulteriore LIM per la scuola dell’Infanzia.
In un periodo in cui le risorse
statali per la scuola si riducono sempre più (si pensi al contributo che ogni
anno la scuola deve chiedere ai genitori di Magnago e Vanzaghello per delle
spese minimali di funzionamento) ed in cui i Comuni devono fare i conti, a loro
volta, con la progressiva riduzione delle
risorse a loro disposizione, l’investimento
che il Comune di Vanzaghello opera sull’istruzione, sul futuro dei
nostri figli , merita una menzione particolare (anche perché, come del resto
abbiamo sempre detto, si tratta di un impegno costante negli anni da parte
di questa amministrazione).
Risultati elettorali:
questa ce la potevamo anche risparmiare.
Dicevamo che nell’utilizzo,
anche un po’ partigiano, del giornalino
comunale, esistono dei limiti.
A nostro avviso, l’articolo sui
risultati elettorali a pag. 6 si colloca in bilico sul confine di ciò che non
si dovrebbe fare. La pubblicazione dei dati elettorali è certo utile; un po’ meno
il commento che segue. Non ci addentriamo in una controanalisi dei numeri,
ridda dalla quale non si esce agevolmente.
Il commento, comunque, non rappresenta
un’analisi oggettiva del voto, ma una visione di parte (si parla di un “trend”,
tutto da verificare come tale, circa
Lega e PdL e di un “miglioramento” del PD, che invece perde 56 voti).
Ripetiamo: non entriamo nel
merito e politicamente ci interessa anche poco. Ma le
analisi politiche di parte dovrebbero trovare altra collocazione che non in un giornale pagato con i soldi di tutti.
Acqua pura, acqua chiara. Ma scegliere no?
A pag 7 del Punto un’analisi
molto ben fatta della d.ssa Preatoni, tecnologo alimentare (con un contratto con
il Comune per l’appalto delle mense) ci dice che l’utilizzo dell’acqua di
Vanzaghello debba essere sponsorizzato.
Nelle mense delle nostre
scuole, infatti, si eroga acqua di rubinetto.
Già una volta abbiamo scritto
la nostra contrarietà ad un provvedimento obbligatorio di questo tipo (LEGGI QUI IL POST "QUESTA NON LA BEVIAMO " DEL 30 OTTOBRE 2012): in allegato a quel
post vi sono dei contributi scientifici che depongono per una certa cautela
nell’utilizzo dell’acqua di rubinetto.
L’elevato residuo fisso a 180°C
( 259) è indice di una considerevole presenza di calcari e sali minerali; ma,
anche in disparte questo, riteniamo sia un elementare diritto di chi manda i propri figli
a scuola poter scegliere cosa far bere loro.
Non ci convince chi ritiene che
con un certo qual dirigismo paternalista si sviluppi coscienza ambientale.
Lo staff di LiberaMente
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