Il Corriere di oggi ci informa che quasi un milione di
famiglie italiane dichiara redditi pressoché nulli, “molte vicino allo zero”,
e nonostante questo ha spese rilevanti e correnti.
Il sito www.evasori.info
segnala che le Provincie di Como e di Milano sono in testa alla classifica del
sommerso per abitante.
L’Agenzia delle Entrate vara il Redditest, scaricabile dal
sito www.agenziaentrate.gov.it ,
tramite cui ognuno potrà verificare se le nostre spese sono o meno “incoerenti”
con il nostro reddito.
Stato di polizia tributaria, come dice qualcuno?
Secondo noi no: si tratta di equità e di coesione sociale, semmai forse
ancora troppo velleitaria.
Il livello di evasione in Italia è indegno di un Paese civile, e carica sulle spalle di pochi gli immensi sacrifici che la crisi (ed il nostro debito) ci chiedono.
Non si può concordare con Guido Gentili, che sul Il Sole 24
Ore di oggi sostiene che “la lotta
all'evasione (meglio forse sarebbe dire "contrasto") deve rimanere
uno strumento utile nella cassetta degli attrezzi dei governi e
dell'amministrazione pubblica e non una pistola da puntare contro i contribuenti,
cittadini o imprese che siano.”
Che significa “contrasto” ?
Forse che “lotta” all'evasione appare un termine troppo cruento ?
E allora non è forse cruento il livello di tassazione che, a
causa dell’evasione, deve sopportare chi non può evadere (i “soliti noti”)?
Perché proprio questo è il punto : l'economia sommersa,
secondo l'Istat, vale in Italia circa 275 miliardi di euro, e l'imponibile
sottratto all'erario ammonta a 120-150 miliardi.
I sacrifici e la crisi rendono oggi insopportabile ciò che ieri era tollerato, magari con una sorta di malcelata invidia nei confronti dei "furbi".
Se tutti pagassero le tasse (la pistola si punta
per un estorsione; pagare le tasse è un dovere civico, chi le paga non deve
temere pistole di sorta), l’imposizione
scenderebbe per tutti.
Per questo, mutuando da uno slogan sindacale (che non condividiamo
oggi come allora) possiamo dire “Pagare tutti, per pagare meno”.
Attenzione però: vale anche l’inverso.
La diminuzione del
carico fiscale (ed un uso saggio delle detrazioni) contribuirebbe da subito ad
attenuare l’evasione.
Chi oggi va dal dentista può sentirsi dire : se vuole la
fattura sono 20, altrimenti 12.
Ottomila euro per una persona che lavora sono tanti soldi;
immaginate se questa persona potesse invece integralmente detrarli dalle tasse
( magari, qualcosa in più); chiederebbe o no la fattura?
Questo al di là di falsi moralismi o di ragionamenti politici
di bandiera, che non ci appartengono.
E’ sano pragmatismo.
Lo Staff di Liberamente
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