lunedì 3 settembre 2012

Un pensiero per il Cardinale Carlo Maria Martini




Chi, in questi ultimi anni, ha avuto occasione di partecipare alle Messe celebrate dal Cardinale Martini nella Chiesa dell’Aloisianum di Gallarate, avrà vissuto con dispiacere il suo precario stato di salute, sempre più evidente. Ciononostante, Carlo Maria Martini, pur nell’evidente sofferenza, ha sempre mantenuto quella serenità e quella lucidità che lo hanno sempre contraddistinto.
Tutti oggi, politici, filosofi, religiosi, lo ricordano sotto vari aspetti; ognuno, più o meno velatamente, cerca di “tirarlo per la giacchetta”, presentandosi – chi più chi meno – come suo affezionato discepolo, amico o confidente.
Ma non è un caso: chi oggi ha tra i 40 ed i 50 anni e oltre, lo ricorda come il “suo” Arcivescovo, perché è colui che ha sempre cercato di unire, di andare incontro, coniugando grande umanità e concretezza alla cultura di grande biblista.
Così noi preferiamo ricordarlo, insieme alle tante persone comuni che sono andate a rendergli omaggio : come il nostro Vescovo.
Ancora oggi, a chi, per oltre vent’anni, durante la messa,  nella intercessione per i vivi della preghiera eucaristica, ha udito quelle parole, dopo il ricordo del Papa Benedetto XVI viene ancora da ripetere “il nostro vescovo Carlo Maria”.

Al link sottostante troverete l'ultima intervista, resa al confratello gesuita Padre Georg Sporschill ed a Federica Radice, pubblicata dal Corriere della Sera. Alcuni la definiscono il testamento spirituale del Cardinale.








Lo Staff di LiberaMente

Nessun commento:

Posta un commento