lunedì 3 settembre 2012

Accanimento terapeutico (deleterio)

mantenere in vita carbosulcis non è la soluzione, e non è nemmeno etico

Il gesto disperato del minatore che si taglia le vene ha toccato il cuore di tutti.
Occorre essere vicini a quei lavoratori, in modo che si possa trovare una soluzione alla loro legittima aspettativa di lavoro e di stabilità.

Però bisogna anche avere il coraggio di parlare chiaramente.


Stupisce che il sottosegretario Claudio De Vincenti ( noto e fervente sostenitore del mercato e delle liberalizzazioni ad ogni costo) in questo caso abbia concepito il salvataggio di un complesso che non ha alcuna speranza di stare sul mercato autonomamente.

Come è stato giustamente osservato da Europa, l’attività estrattiva di un carbone di bassa qualità – basso potere calorifico e alto tenore di zolfo, assai inquinante – non ha futuro. Ed è così  da anni. Tenere in vita artificialmente la Carbosulcis ha causato lo sperpero di centinaia di milioni di soldi pubblici, ha fatto sopravvivere un’attività antieconomica e ambientalmente insostenibile.

Per dirla con Nicola Porro, "il punto è che si deve una volta per tutte dire che la presa per i fondelli non può continuare. Ha senso salvare 460 posti di lavoro scaricando sulla bolletta elettrica una mini-tassa di 250 milioni all’anno, spalmata su tutti gli italiani? Ha avuto senso regalare all’Alcoa, sempre in Sardegna, più di due miliardi di euro dei contribuenti italiani, in dieci anni, per salvaguardare un migliaio di posti di lavoro? "
In Lombardia, e nelle nostre zone in particolare, decine di migliaia di lavoratori sono in Cassa Integrazione senza alcun'altra prospettiva che la mobilità e la disoccupazione.

E' etico, nei loro confronti, che Carbosulcis venga salvata con soldi pubblici, solo per l'impatto sociale che si teme potrebbe avere la chiusura ?
Forse sarebbe stata una buona occasione per tentare (spendere per spendere) di riconvertire quei lavoratori  ad attività più competitive ed ambientalmente più vantaggiose per la Sardegna (fonti rinnovabili, turismo).


Lo Staff di LiberaMente

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