giovedì 6 settembre 2012

GRILLO: L' "ALTRA" DEMOCRAZIA


abbiamo analizzato il fenomeno grillo, cercando di documentarci il più possibile. Quello che emerge non è troppo rassicurante


Anche questa sera il comico Grillo, dagli schermi della televisione tedesca, ci spiega quanto i nostri politici siano ladri ed arruffoni e che “loro”, invece, senza soldi e con onestà, raddrizzeranno la situazione.
“Loro” chi?  
Il Movimento 5 Stelle, ovvio no? 
No, non è tanto ovvio; cerchiamo di capirli più da vicino, tramite informazioni reperite nell’unico luogo – secondo loro- di vera democrazia, la Rete.
Nel seguito, indichiamo la fonte delle informazioni ai lettori cui interessi: siamo un po’ stufi delle repliche dei grillini circa l’ignoranza rispetto alle loro proposte.

Proprio oggi, sul blog di Grillo, è pubblicato il “Comunicato Politico n. 51”; si, perché tutte le dichiarazioni di Grillo (solo di Grillo, non del Movimento, anche se sono pubblicate anche sul sito del Movimento) sono elencate sul Blog con un numero progressivo: “Comunicato Politico n. XY”.

Non vi ricorda nulla?

Il nuovo Comunicato avverte che “Il Quirinale e i segretari dei partiti sono alla ricerca di una nuova legge elettorale che perpetui la situazione attuale e tenga ai margini il MoVimento 5 Stelle”
Bersani gli ha dato pochi giorni fa  del fascista. Tutti contro di lui, in una melma antidemocratica indefinita.

Ma vediamo come è messo, Grillo, a democrazia interna.

E’ di questi giorni (Italia Oggi del 6 settembre 2012) un esposto all’Autorità della Concorrenza da  parte degli ultimi espulsi dal Movimento, esponenti del M5S emiliano: si legge che da parte di Grillo è in essere una “pratica commerciale scorretta e pubblicità non trasparente”. Il non-partito di Grillo sarebbe “in realtà una società di e-commerce e dovrebbe essere identificata come tale dal consumatore” Si parla di un’azienda che riceve introiti attraverso il blog e la vendita di vari prodotti e non è un partito perché manca una struttura, ma ci sono due padroni, Grillo e Casaleggio.

Le ultime espulsioni (Filippo Boriani) sono state giudicate “violente e un po’ brutali” da una stessa Consigliera a 5 stelle, Federica Salsi.
La più famosa espulsione, “proclamata” sul web, è stata quella di Valentino Tavolazzi, esponente della prima ora del grillismo emiliano, già Direttore Generale del Comune di Ferrara con il PD.
Edificante la motivazione (comunicato di Grillo del 5 marzo 2012 reperibile sul blog) “è che lo spirito del M5S non certamente quello di organizzare o sostenere incontri in cui si discute dell'organizzazione del M5S, della presenza del mio nome nel simbolo, del candidato leader del M5S”.
Tavolazzi, in sintesi, è stato espulso perché aveva partecipato ad un incontro, non autorizzato da Grillo in cui si discuteva di democrazia ed organizzazione. All’organizzazione pensano Grillo  e Casaleggio.

E non lo dice solo lui: riferisce Paolo Michelotto (ex grillino) sul suo blog : “ho avuto l’onore di essere il facilitatore della prima delle due giornate di Rimini, quella del 3 marzo. Nonostante la tensione che si percepiva a causa della scomunica del giorno precedente, 150 persone hanno discusso su tutto, al meglio delle loro capacità e possibilità e votato su tutto, in maniera intelligente e sensata.”

Amen.

Dice oggi Tavolazzi: “Il problema di Grillo si chiama Casaleggio. Il pugno di ferro al vertice sta dividendo il movimento perché molti non accettano questo potere verticistico da reame. Grillo è male informato e mal consigliato. C'è uno staff tecnico che è la Casaleggio & Associati, che produce decisioni e scelte che il movimento non condivide" (Il Giornale, 4 settembre 2012).

Chi è Casaleggio? Gianroberto Casaleggio, contitolare della Casaleggio & Associati (qui il sito, con una serie di interessanti "papelli" ), esperto di internet e di comunicazione, deus ex machina di tutta la comunicazione del Movimento 5 Stelle. Secondo molti, in realtà, è il vero leader occulto del M5S : decide la politica, la strategia, le espulsioni di chi non si allinea: ha dato disposizioni persino al Sindaco di Parma, Pizzarotti, circa la nomina della Giunta (ancora incompleta a oltre 3 mesi dalle elezioni: nemmeno il pentapartito era mai giunto  a  tanto). Dice ancora Tavolazzi di Casaleggio: “È lui il vero padrone. Caccia chi vuole, detta nuove regole, scrive post politici, dà ordini ai sindaci. Grillo gli ha delegato tutto”.

Ma come è possibile?
Non si tratta del movimento della libertà di espressione, del “tutto in rete”, tutto pubblico ?

Il M5S è si definisce un “Non partito”, una “Non Associazione”, tanto che ha un “Non Statuto”, scritto, indovinate un po’, da Gianroberto Casaleggio (come da sua lettera disponibile sul sito del Corriere)
 L’abbiamo analizzato, potete leggerlo qui (leggi il Non Statuto) ; lo commentiamo brevemente per stralci.

Articolo 1: Il “MoVimento 5 Stelle rappresenta una piattaforma ed un veicolo di confronto e di consultazione. La “Sede” del “MoVimento 5 Stelle” coincide con l’indirizzo web www.beppegrillo.it.  Dunque, il Movimento non è che una forma “di consultazione”.
E chi lo consulta? (e, poi, chi decide?) E quando? Non è dato sapere.

Articolo 4 (fondamentale: leggetelo attentamente) : Il “MoVimento 5 Stelle va a costituire, nell’ambito del blog stesso, lo strumento di consultazione per l’individuazione, selezione e scelta di quanti potranno essere candidati a promuovere le campagne promosse da Beppe Grillo.
Dunque, “uno strumento” che serve, nella campagne promosse da Beppe Grillo, “nell’ambito del blog”, per la scelta dei candidati.
La scelta da parte di chi ? 
Con che meccanismi ? Semplice, con lo stesso concetto già espresso all’inizio dello stesso articolo: “organizzandosi e strutturandosi attraverso la rete Internet cui viene riconosciuto un ruolo centrale nella fase di adesione al MoVimento, consultazione, deliberazione, decisione ed elezione.”
E siamo al dunque: Non Statuto, Non Associazione, ed anche Non Regole, in quanto ci si affida ad una non meglio precisata strutturazione attraverso la rete.
Ma chi è che gestisce lo strumento che mette tutti in contatto? E a chi risponde?

Articolo 7: “il Movimento 5 Stelle costituirà il centro di raccolta delle candidature ed il veicolo di selezione e scelta dei soggetti che saranno, di volta in volta e per iscritto, autorizzati all’uso del nome e del marchio “MoVimento 5 Stelle” nell’ambito della propria partecipazione a ciascuna consultazione elettorale.”
Dato che il marchio del Movimento è di Grillo (come persona fisica), e dato che il Movimento è un “veicolo”, è evidente chi effettua la scelta.

E questa sarebbe la “ Non Associazione” dove “ognuno conta uno”.

Dice ancora Paolo Michelotto, al cui pensiero ci associamo “C’è qualcosa che non funziona. Molti aderenti vogliono la democrazia diretta anche all’interno del movimento. Beppe Grillo e Casaleggio la vogliono solo fuori, nelle istituzioni italiane. Le due cose non sono compatibili.
Se non c’è democrazia dentro, non può esserci democrazia fuori.

Abbiamo analizzato a fondo anche il famoso “Programma” del Movimento 5 Stelle: molti obiettivi condivisibili, moltissimi troppo fumosi e generici, al limite della propaganda, ne parleremo in un prossimo post.

Nel M5S c’è tanta gente in buona fede, con voglia di cambiare il sistema. Qualcuno ne sta approfittando, a noi sembra evidente.
Saremmo lieti di discutere con loro di quanto abbiamo scritto oggi, e di altro.


Lo  Staff di LiberaMennte






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