abbiamo analizzato il fenomeno grillo, cercando di documentarci il più possibile. Quello che emerge non è troppo rassicurante
Anche questa sera il comico Grillo, dagli schermi della televisione
tedesca, ci spiega quanto i nostri politici siano ladri ed arruffoni e che
“loro”, invece, senza soldi e con onestà, raddrizzeranno la situazione.
“Loro” chi?
Il Movimento 5 Stelle, ovvio no?
No, non è tanto ovvio; cerchiamo di
capirli più da vicino, tramite informazioni reperite nell’unico luogo – secondo
loro- di vera democrazia, la Rete.
Nel seguito, indichiamo la
fonte delle informazioni ai lettori cui interessi: siamo un po’ stufi delle repliche dei grillini
circa l’ignoranza rispetto alle loro proposte.
Proprio oggi, sul blog di Grillo, è pubblicato il “Comunicato Politico n. 51”; si, perché tutte le
dichiarazioni di Grillo (solo di Grillo, non del Movimento, anche se sono
pubblicate anche sul sito del Movimento) sono elencate sul Blog con un numero
progressivo: “Comunicato Politico n. XY”.
Non vi ricorda nulla?
Il nuovo Comunicato avverte che “Il Quirinale e i segretari dei
partiti sono alla ricerca di una nuova legge elettorale che perpetui la
situazione attuale e tenga ai margini il MoVimento 5 Stelle”
Bersani gli ha dato pochi giorni fa
del fascista. Tutti contro di lui, in una melma antidemocratica
indefinita.
Ma vediamo come è messo, Grillo, a democrazia interna.
E’ di questi giorni (Italia Oggi del 6 settembre 2012) un esposto all’Autorità della Concorrenza da parte degli ultimi espulsi dal Movimento, esponenti
del M5S emiliano: si legge che da parte di Grillo è in essere una “pratica
commerciale scorretta e pubblicità non trasparente”. Il non-partito di Grillo
sarebbe “in realtà una società di e-commerce e dovrebbe essere identificata
come tale dal consumatore” Si parla di un’azienda che riceve introiti
attraverso il blog e la vendita di vari prodotti e non è un partito perché manca
una struttura, ma ci sono due padroni,
Grillo e Casaleggio.
Le ultime espulsioni (Filippo Boriani) sono state giudicate “violente
e un po’ brutali” da una stessa Consigliera a 5 stelle, Federica Salsi.
La più famosa espulsione, “proclamata” sul web, è stata quella di Valentino Tavolazzi, esponente della prima ora del
grillismo emiliano, già Direttore Generale del Comune di Ferrara con il PD.
Edificante la motivazione (comunicato di Grillo del 5 marzo 2012 reperibile
sul blog) “è che lo
spirito del M5S non certamente quello di organizzare o
sostenere incontri in cui si discute dell'organizzazione del M5S,
della presenza del mio nome nel simbolo, del candidato leader del M5S”.
Tavolazzi, in sintesi, è stato espulso perché aveva partecipato ad un incontro, non
autorizzato da Grillo in cui si discuteva di democrazia ed organizzazione. All’organizzazione
pensano Grillo e Casaleggio.
E non lo dice solo lui: riferisce Paolo Michelotto (ex grillino) sul suo blog : “ho avuto
l’onore di essere il facilitatore della prima delle due giornate di Rimini,
quella del 3 marzo. Nonostante la tensione che si percepiva a causa della
scomunica del giorno precedente, 150 persone hanno discusso su tutto, al meglio
delle loro capacità e possibilità e votato su tutto, in maniera intelligente e
sensata.”
Amen.
Dice oggi Tavolazzi: “Il problema di Grillo si chiama Casaleggio. Il
pugno di ferro al vertice sta dividendo il movimento perché molti non accettano
questo potere verticistico da reame. Grillo è male informato e mal consigliato.
C'è uno staff tecnico che è la Casaleggio & Associati, che
produce decisioni e scelte che il movimento non condivide" (Il
Giornale, 4 settembre 2012).
Chi è Casaleggio? Gianroberto
Casaleggio, contitolare della Casaleggio & Associati (qui il sito, con una serie di interessanti "papelli" ), esperto di internet e di
comunicazione, deus ex machina di tutta la comunicazione del Movimento 5 Stelle.
Secondo molti, in realtà, è il vero leader occulto del M5S : decide la
politica, la strategia, le espulsioni di chi non si allinea: ha dato
disposizioni persino al Sindaco di Parma, Pizzarotti, circa la nomina della
Giunta (ancora incompleta a oltre 3 mesi dalle elezioni: nemmeno il
pentapartito era mai giunto a tanto). Dice ancora Tavolazzi di Casaleggio: “È lui il vero padrone. Caccia chi vuole, detta nuove regole,
scrive post politici, dà ordini ai sindaci. Grillo gli ha delegato tutto”.
Ma come è possibile?
Non si tratta del movimento della libertà di espressione, del “tutto
in rete”, tutto pubblico ?
Il M5S è si definisce un “Non partito”, una “Non Associazione”, tanto
che ha un “Non Statuto”, scritto,
indovinate un po’, da Gianroberto Casaleggio (come da sua lettera disponibile
sul sito del Corriere)
Articolo 1: Il
“MoVimento 5 Stelle rappresenta una
piattaforma ed un veicolo di confronto e di consultazione. La “Sede”
del “MoVimento 5 Stelle” coincide con l’indirizzo web www.beppegrillo.it. Dunque, il Movimento non è che una forma “di
consultazione”.
E chi lo consulta? (e, poi, chi decide?) E quando? Non è dato sapere.
Articolo 4
(fondamentale: leggetelo attentamente) : Il “MoVimento 5 Stelle va a costituire, nell’ambito del blog
stesso, lo strumento di consultazione
per l’individuazione, selezione e scelta di quanti potranno essere candidati a
promuovere le campagne promosse da Beppe Grillo.
Dunque, “uno strumento” che serve, nella campagne promosse da Beppe
Grillo, “nell’ambito del blog”, per la scelta dei candidati.
La scelta da parte di chi ?
Con che meccanismi ? Semplice, con lo
stesso concetto già espresso all’inizio dello stesso articolo: “organizzandosi e strutturandosi attraverso la rete Internet cui
viene riconosciuto un ruolo centrale nella fase di adesione al MoVimento,
consultazione, deliberazione, decisione ed elezione.”
E siamo al dunque: Non Statuto, Non Associazione, ed anche Non Regole,
in quanto ci si affida ad una non meglio precisata strutturazione attraverso la
rete.
Ma chi è che gestisce lo strumento che mette tutti in contatto? E a
chi risponde?
Articolo 7: “il Movimento 5
Stelle costituirà il centro di raccolta
delle candidature ed il veicolo di selezione e scelta dei soggetti che
saranno, di volta in volta e per iscritto, autorizzati all’uso del nome e del
marchio “MoVimento 5 Stelle” nell’ambito della propria partecipazione a
ciascuna consultazione elettorale.”
Dato che il marchio del
Movimento è di Grillo (come persona fisica), e dato che il Movimento
è un “veicolo”, è evidente chi effettua la scelta.
E questa sarebbe la “ Non Associazione” dove “ognuno conta uno”.
Dice ancora Paolo Michelotto, al cui pensiero ci associamo “C’è qualcosa che non funziona. Molti aderenti vogliono la democrazia diretta anche all’interno del
movimento. Beppe Grillo e Casaleggio la vogliono solo fuori, nelle
istituzioni italiane. Le due cose non sono compatibili.
Se non c’è democrazia dentro, non può esserci democrazia fuori”.
Abbiamo analizzato a fondo anche il famoso “Programma” del Movimento 5 Stelle: molti obiettivi
condivisibili, moltissimi troppo fumosi e generici, al limite della propaganda,
ne parleremo in un prossimo post.
Nel M5S c’è tanta gente in buona fede, con voglia di cambiare il
sistema. Qualcuno ne sta approfittando, a noi sembra evidente.
Saremmo lieti di discutere con loro di quanto abbiamo scritto oggi, e
di altro.
Lo Staff di LiberaMennte
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