La collaborazione, sotto la spinta del
Presidente Napolitano, tra le componenti più moderate e dialoganti dei due
maggiori schieramenti ha condotto alla nascita di un Governo – assolutamente politico
– che, più che di larghe intese, chiameremmo di salvezza nazionale.
I retroscena giornalistici rivelano che le
due parti hanno fatto più di un sacrificio alla propria linea politica per
arrivare ad una (larga) intesa.
Il Governo presenta uno standing di
elevatissima qualità.
Enrico Letta costituisce il trait d’union
ideale tra i moderati del centro sinistra e quelli del centro destra, così come
il Ministro per i rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini.
Il suo vice,
Angelino Alfano, ma soprattutto il Ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi
e quello della Difesa, Mario Mauro, sono politici giovani, ma anche di esperienza
e dai tratti assolutamente dialoganti e moderati (nulla a che vedere, per
intenderci, con Cicchitto, Previti, Santanchè e compagnia bella).
Coraggiose ed innovative, poi, le scelte di
Emma Bonino agli Esteri (donna sicuramente molto competente ma a volte troppo intransigente) e di Cécile
Kyenge all'Integrazione.
Ben sette donne in questo Governo: un record.
Veramente eccellenti, poi, la scelta di
Graziano Delrio (renziano doc) nel ruolo
di Ministro per gli Affari Regionali (ha fatto benissimo come Presidente dell’ANCI,
saprà rappresentare la voce delle autonomie locali) e di Fabrizio Saccomanni
(una delle vere teste pensanti dell’economia italiana, stimatissimo da Ciampi e
da Draghi) all'Economia.
Le estreme, restano fuori.
Resta fuori Vendola (ma Bersani non aveva
detto in campagna elettorale che avrebbero deciso insieme, a maggioranza? Già finito?),
che si sa da dove viene e dove va.
Resta fuori Grillo, con il suo populismo trito
e ripetitivo, privo di proposte concrete e ricco solo di invettive.
Resta fuori Fratelli d’Italia (echisse....?)
Il Governo ha una grande sfida davanti a sé,
una sfida sia sociale che politica.
Occorre rilanciare il Paese, agire per la
crescita ma anche per l’equità sociale,
tagliare i costi della politica con decisione.
Rilanciare il lavoro, alimentando la cassa
integrazione i cui fondi sono esauriti ma anche aiutando le imprese con
significativi sgravi fiscali, perché sono loro, il motore dell’economia.
Se la sfida riuscirà, le due forze principali oltre a fare il bene del paese ne usciranno rafforzate, più autorevoli agli occhi degli italiani, relegando
definitivamente le estreme – in particolare Grillo – ad un ruolo marginale.
Si impone
una collaborazione fattiva, concreta e convinta: tutti, davvero, ne
hanno da guadagnare.
E grazie ancora al Presidente Napolitano.
Lo staff di LiberaMente
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