Non è il caso di trascendere: la politica non si dovrebbe fare - salvo rare ipotesi di degenerazione - nelle aule dei tribunali, e riteniamo che, con ogni probabilità, in questo caso non accadrà nulla del genere.
Come ripeteremo fino alla noia, il punto non è la delibera pubblicata per errore, ma il comportamento inaccettabile di chi, ben sapendo che di un banale errore si trattava (le date sui documenti lo confermano), non solo non ha voluto ammetterlo (e qui basterebbe dell'umana commiserazione) ma, per disinformare e confondere, ha aggredito la stampa e LiberaMente (che per primo ha sollevato il tema) con epiteti volgari ed inaccettabili, che peraltro qualificano con esattezza chi li ha vergati.
Lo staff di LiberaMente
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