sabato 21 gennaio 2012

Riceviamo (condividiamo) e pubblichiamo. Il punto di vista dei giovani.

Pubblichiamo un gradito commento inviatoci  da Gianmarco Bonaita, giovane concittadino cui non mancano capacità di analisi ed efficacia espressiva. 
Speriamo di riceverne altri, perchè, dicendola con il filosofo e sociologo francese André De Benoist,  " possiamo chiamare "democrazia partecipativa",  un sistema dove accanto alla rappresentanza - perché è evidente che in una società complessa non si può eliminare totalmente la rappresentatività - ci sia una partecipazione il più possibile diretta, permanente, dell'insieme dei cittadini alla vita pubblica."


Un' amministrazione opera bene quando riesce a rendere il paese più vivibile e bello. Ciò, naturalmente, non nell'immediato, ma nel medio lungo termine. É ora, quindi, di tirare un bilancio dell' operato della Gualdoni &Co.

La migliore vivibilità non sembra essere arrivata. Non é colpa dell' aumento della CO2, del riscaldamento globale, della desertificazione etc etc. 

Il vero motivo é la non volontà di ammettere e affrontare seriamente il problema della sicurezza. Notizie di furti sono pressoché quotidiane. Soluzioni al tema sono già state proposte dalle minoranze ma, come sempre accade, rispedite al mittente e bollate come eretiche e inutili.

In tema di bellezza le cose non sembrano andare meglio. Alcune vie sono un concentrato di capolavori. In via Roma almeno due opere sono degne di pianto: l'area dell' ex alberghetto e la vecchia piazza mercato.
La prima é usata come ripostiglio del disordine. 

Cosa diranno i numerosi turisti che si avvicineranno all'area per noleggiare le future biciclette? Si potrebbe depositare una targa con scritto "Una delle maggiori prese in giro per i vanzaghellesi". 










Andiamo oltre.
Il fiore all'occhiello della via é, certamente, la "piazza" della Costituzione. 



Una fontana mal riuscita, un altare sacrificale, una pavimentazione a dune sono i tratti essenziali frutto della supervisione dei nostri amministratori. 


Sono naturalmente scusati, considerata la scrupolosa attenzione che hanno nel controllare le attività del comune.
Non tutto, però, splende alla luce del sole. Negli inferi che stanno al di sotto della piazza si annida una colata di cemento che, visto l'uso, non si puó chiamare parcheggio.

Ma non finisce qui. Ai più acuti osservatori non sfugge di certo la piazza Pertini. La pavimentazione della stessa si é diverse volte ribellata alla sua disposizione, sottolineando la lungimirante scelta dell' amministrazione e facendo diminuire la cassa comunale.
Un gioco molto semplice e visto troppo spesso: io sbaglio, tu cittadino paga.

Gianmarco Bonaita

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