lunedì 10 giugno 2013

VOLGARI MENZOGNE


Spesso, nei nostri commenti, usiamo un tono semiserio; questo non significa che siamo disponibili a sorbirci qualunque scempiaggine: bene, se occorre smettere i panni della bonomia e del politically correct noi non abbiamo problemi.
Qualche opinionista locale, che scrive su un blog testi pubblici, asserisce che noi diffonderemmo “volgari menzogne”. 
Anzitutto: quando si scrive su un supporto pubblico si dovrebbe fare molta attenzione ai termini che si utilizzano. Può giovare alla riflessione una recentissima sentenza del Tribunale di Varese 

Chi ci segue ha già capito; stiamo parlando di

quella struttura  multicolore di fianco alla stazione, che

la maggioranza ha seguitato per due anni a chiamare 


“Progetto bike sharing “

salvo poi declassarlo a ricovero biciclette.


Quale sarebbe la volgare menzogna? 
Che è costato 60 mila euro ?
Bene:
LEGGI QUI LA DELIBERA di approvazione del progetto  esecutivo  per 42.000 € circa (iva compresa o esclusa? Fosse esclusa saremmo già a circa 50.000 €)
La delibera ci dice che la progettazione è stata commissionata all’architetto Raffaello Bezzon, di Gallarate. L’avrà fatta gratis ? Qualche migliaio di euro l'avrà chiesto, no ?
Come è stato scelto l’arch. Bezzon (che, siamo sicuri, è ottimo professionista)? 
Senza gara.
Ignoriamo se l’arch. Bezzon sia o meno professionista gradito a questa o quella parte politica, fatto sta che a Vanzaghello di gare non se ne fanno mai.
E poi, per una tettoia, seppure in cemento, perché non si è utilizzato l’ufficio tecnico comunale? Magari, un giorno ce lo spiegherà chi di competenza.

LEGGI QUI LA DELIBERA per la  posa del prato e del famosi carpini piramidali; chi è che ha realizzato il tutto ? Ma, of course, l’Officina Sociale Onlus di Ferno. Altri 3.000 euro.
Senza gara.
Vogliamo poi contare le ore di straordinario dell'operaio comunale che per i mesi di giugno e luglio 2012, tutte le mattine alle 7 diligentemente bagnava il prato ?
Infine, abbiamo sentito ripetere all’infinito che quest'opera per il Comune non sarebbe costata nulla. Non è così.
Leggete, per cortesia, con attenzione la delibera di approvazione del progetto.  Sostiene i costi l’Immobiliare Monica. 
Per il Comune è gratis, allora? No: come si legge chiaramente, l’Immobiliare deve realizzare un Piano Integrato di Intervento e deve versare il corrispettivo al Comune. 
Secondo voi, davanti all'alternativa tra versare soldi in contanti o dare in cambio un lavoro ha scelto di fare il lavoro perché così avrebbe speso di più oppure perché avrebbe risparmiato ?

Riassumendo: 
due, cinque o dieci biciclette ricoverate, non ha nessuna importanza.

Dopo aver pomposamente sostenuto per mesi che sarebbe stato costruito un punto di Bike sharing, assolutamente irrealizzabile, i nostri amministratori, pur di non ammettere l'errore, hanno cocciutamente perseverato, costruendo un "ricovero biciclette" inutilmente costoso e vistoso come tale.
Per non parlare delle arrampicate sugli specchi di chi, poco tempo dopo, per spargere un po’ di fumo, ha addirittura (stra)parlato di realizzare, nella struttura, un punto di ricarica e noleggio di auto elettriche.
La volgare menzogna sarebbe allora il numero di biciclette fotografato ?
A parte che la fotografia, in sé, non può per definizione essere una menzogna,  secondo voi dovrebbe spaventarci la possibilità di vedere immagini di quell'affare con cinque o sei bici in più ?
Pubblicate, pubblicate pure.

Più pubblicate e meglio i cittadini sapranno come sono stati spesi i loro soldi.


Lo staff di LiberaMente

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