Spesso, nei nostri commenti, usiamo un tono semiserio; questo non significa
che siamo disponibili a sorbirci qualunque scempiaggine: bene, se occorre smettere i
panni della bonomia e del politically correct noi non abbiamo problemi.
Qualche opinionista locale, che scrive su un blog testi pubblici, asserisce
che noi diffonderemmo “volgari menzogne”.
Anzitutto: quando si scrive su un
supporto pubblico si dovrebbe fare molta attenzione ai termini che si
utilizzano. Può giovare alla riflessione una recentissima sentenza del
Tribunale di Varese
Chi ci segue ha già capito; stiamo parlando di
quella struttura multicolore di fianco alla stazione, che
la maggioranza ha seguitato per due anni a chiamare
“Progetto bike sharing “
salvo poi declassarlo a ricovero
biciclette.
Quale sarebbe la volgare menzogna?
Che è costato 60 mila euro ?
Bene:
LEGGI QUI LA DELIBERA di approvazione del progetto esecutivo per 42.000 € circa (iva compresa
o esclusa? Fosse esclusa saremmo già a circa 50.000 €)
La delibera ci dice che la progettazione è stata commissionata all’architetto Raffaello Bezzon, di Gallarate. L’avrà
fatta gratis ? Qualche migliaio di euro l'avrà chiesto, no ?
Come è stato scelto l’arch. Bezzon (che, siamo sicuri, è ottimo
professionista)?
Senza gara.
Ignoriamo se l’arch. Bezzon sia o meno professionista gradito a questa o
quella parte politica, fatto sta che a Vanzaghello di gare non se ne fanno mai.
E poi, per una tettoia, seppure in cemento, perché non si è utilizzato l’ufficio tecnico comunale? Magari, un
giorno ce lo spiegherà chi di competenza.
LEGGI QUI LA DELIBERA per la posa
del prato e del famosi carpini piramidali; chi è che ha realizzato il tutto ?
Ma, of course, l’Officina Sociale Onlus di Ferno. Altri 3.000 euro.
Senza gara.
Vogliamo poi contare le ore di straordinario dell'operaio comunale che per
i mesi di giugno e luglio 2012, tutte le mattine alle 7 diligentemente bagnava
il prato ?
Infine, abbiamo sentito ripetere all’infinito che quest'opera per il Comune
non sarebbe costata nulla. Non è così.
Leggete, per cortesia, con attenzione la delibera di approvazione del
progetto. Sostiene i costi l’Immobiliare
Monica.
Per il
Comune è gratis, allora? No: come si legge chiaramente, l’Immobiliare
deve realizzare un Piano Integrato di Intervento e deve versare il
corrispettivo al Comune.
Secondo voi, davanti all'alternativa tra versare soldi in contanti o dare
in cambio un lavoro ha scelto di fare il
lavoro perché così avrebbe speso di più oppure perché avrebbe risparmiato ?
Riassumendo:
due, cinque o dieci biciclette
ricoverate, non ha nessuna importanza.
Dopo aver pomposamente sostenuto per mesi che sarebbe stato costruito un
punto di Bike sharing, assolutamente
irrealizzabile, i nostri amministratori, pur di non ammettere l'errore, hanno
cocciutamente perseverato, costruendo un "ricovero biciclette"
inutilmente costoso e vistoso come tale.
Per non parlare delle arrampicate sugli specchi di chi, poco tempo dopo,
per spargere un po’ di fumo, ha addirittura (stra)parlato di realizzare, nella
struttura, un punto di ricarica e noleggio di auto elettriche.
La volgare menzogna sarebbe allora il numero di biciclette fotografato ?
A parte che la fotografia, in sé, non può per definizione essere una
menzogna, secondo voi dovrebbe spaventarci la
possibilità di vedere immagini di quell'affare con cinque o sei bici in più ?
Pubblicate, pubblicate pure.
Più pubblicate e meglio i cittadini sapranno come sono stati spesi i loro
soldi.
Lo staff di LiberaMente
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