domenica 17 marzo 2013

LE CASTE


in alternativa all'antipolica, recuperiamo il significato della politica


I grillini incombono anche qui: alle amministrative 2014 bisognerà fare i conti anche con loro.





Buona parte di quel che propongono è demagogia, tecnica politica che mostra di condividere i malumori popolari, ed alimenta l’odio nei confronti del “nemico”. 



Il nemico dei grillini è la “casta”, termine con cui oggi individuiamo la classe politica italiana, con i suoi sprechi, i suoi privilegi. Dicono i grillini: “sono tutti uguali, non ci alleeremo con nessuno”.



Non c'è bisogno di fare nessun piano "contro" i grillini: basta recuperare alla politica qualche concetto base, come ha mostrato il Presidente della Repubblica nel suo discorso di oggi sull'unità nazionale.
Alcuni partiti, specie del centrosinistra, non si capacitano: “noi non siamo la  casta, siamo alternativi ad essa”, sottintendendo  che la casta sarebbe il centrodestra, che ha governato negli ultimi vent'anni (il che non è vero) e ricercano l’alleanza con Grillo.
Ciononostante, i grillini conquistano valanghe di voti anche nei paesi ove di recente ha prevalso il centrosinistra.

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Perché ?

Casta” indica, in realtà, un gruppo sociale o di classe chiuso ( vedi’India);  intimamente, più che privilegi significa esclusione : separazione e rifiuto aprioristico e categorico dell’altro, del dialogo.

Specie nei piccoli paesi, nel tempo si formano “caste” che – storicamente – si detestano, e soprattutto detestano i simboli che l’appartenenza all’”altra” casta comporta. Quando alle elezioni una delle due caste prevale sull’altra, si  genera un’oligarchia e, spesso, l’oligarchia diviene settaria, ossia governa portando avanti  le proprie ideologie in modo ideologicamente intransigente.

Usciamo dalla teoria, e parliamo di casa nostra.
E’ evidente che la maggioranza che governa Vanzaghello, dopo aver fatto opposizione per moltissimi anni, ha maturato la convinzione che dall’altra parte vi fosse il male assoluto (amministrazione “familistica”, esclusione sociale, scarsa o nulla attenzione all’ambiente, al sociale).
Oggi, dopo quasi dieci anni di governo della sinistra, nel paese è forte il sentimento che sia l’attuale maggioranza ad essere percepita come oligarchia: pochi decidono, con scarso o nullo coinvolgimento del resto del paese.
Le scelte amministrative  della Giunta paiono spesso ispirate a parametri ideologici volutamente enfatizzati (si pensi al PGT, difeso a spada tratta in nome dell’ambiente ma assai sperequativo verso certi proprietari, o alla scelta di insediare enormi ipermercati, assai poco "di sinistra").


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In questo contesto si inserisce Grillo, che dice che si tratta di un gioco delle parti, in cui solo apparentemente una parte vince e l’altra perde. Chi non appartiene a nessuna delle due “caste” pensa: ecco, finalmente  abbiamo trovato il modo per liberarci degli uni e degli altri.
Risultato ? Diciassette miliardi di euro bruciati in Borsa in poche ore il giorno dopo le elezioni; Europa preoccupata dal voto che ha bocciato le politiche del governo Monti. A Parma, dopo mille promesse grilline in campagna elettorale, l'inceneritore parte comunque, ed in Senato i primi dieci grillini si discostano dagli ordini del Lider Maximo, e votano Piero Grasso.

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Non stiamo dicendo  che la soluzione sia una  sorta di “Governo Monti” locale.
Evidenziamo solo che, forse, è opportuno trovare maggiore equilibrio e misura nei rapporti e nelle scelte politiche, ricercando un’autentica inclusione nei confronti di tutti i cittadini, in modo che le istituzioni appaiano a loro più vicine, evitando rigurgiti  “grillisti”.
Anche noi siamo stati fatti oggetto di  “avvertimenti” trasversali ed obliqui; ma questo non ci preoccupa (gladiator in arena consilium capit). Ci infastidisce invece il continuo cicaleccio di chi, per farsi bello con la propria casta, ci incasella qua e là.
Noi abbiamo progetti concreti per Vanzaghello, realizzabili e senza colore politico, che illustreremo presto; abbiamo al nostro interno energie, competenze, positività, che non si lasceranno incasellare troppo facilmente: non sono le poltrone che ci interessano, ma il risultato.

Presto, daremo un segnale tangibile di come intendiamo noi la politica, e staremo a vedere.


Lo Staff di LiberaMente

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