sabato 18 febbraio 2012

Il Giorno del Ricordo

« Fu una barbarie basata su un disegno annessionistico slavo che assunse i sinistri connotati di una pulizia etnica »
(Giorgio Napolitano, Presidente della Repubblica Italiana, Roma, 10 febbraio 2007)


Il 10 febbraio si celebra il giorno del ricordo, in memoria delle vittime delle foibe e dell'esodo giuliano-dalmata, istituito con la legge n. 92 del 30 marzo 2004
Decine di migliaia di persone, subito dopo la guerra, lasciarono le proprie case in Istria e Dalmazia. 
Altre migliaia di persone innocenti furono trucidate in modo orribile dalle milizie comuniste di TitoLeggi qui la tragedia di Norma Cossetto, una giovane istriana) .

Nel Comune di Vanzaghello, il Giorno del Ricordo non è stato celebrato. L'Assessore Torretta ci spiega sui giornali che ciò è avvenuto per mancanza di soldi.


I



ll  nonno materno di chi scrive era di Pola, in Istria (oggi Pula), come tutta la famiglia. La famiglia si chiamava Stranic, italianizzato in Strani. Essi dovettero, come migliaia di altri italiani istriani,  abbandonare la loro città e la loro casa, che fu acquisita al patrimonio dello Stato Jugoslavo. Oggi, è un rudere.
Per inciso, il Tenente Pilota Aligi Strani ha combattuto per il suo Paese nella seconda guerra mondiale conseguendo due medaglie d'argento sul campo al valor militare, ed è stato internato per oltre un anno in un campo di concentramento nazista per non essersi arreso l'8 settembre.




Il 25 aprile di un anno fa ho personalmente assistito alla lettura di un discorso ufficiale da parte del Sindaco di Vanzaghello (qui il discorso del 25 aprile 2011) nel quale, con affermazioni che lasciano sgomenti, veniva teorizzata l'esistenza di due distinte categorie di defunti,da non porre sullo stesso piano: i caduti della Resistenza e quelli della Repubblica Sociale Italiana.


Oggi, con un argomento che sfiora il ridicolo, si cerca in modo inaccettabile di giustificare una inammissibile omissione, che offende ed umilia migliaia di defunti e di sfollati Giuliano Dalmati. 
Ciò non può che suscitare, in chiunque ami il proprio Paese, un sentimento di indignazione e di ripulsa. Le celebrazioni del 25 aprile si svolgono regolarmente: non servono soldi per radunarsi in commemorazione di chi non c'è più, magari con una bandiera ed una parola di commemorazione.


Verrà, speriamo, un tempo in cui la cieca ideologia che divide ed annebbia la ragione verrà superata anche qui, come in quasi tutta Italia.
Nel frattempo, ricordiamo chi non c'è più: tutti, senza distinzioni, con eguale rispetto


il sonno della ragione genera mostri
Francisco Goya













Luca Manassero



3 commenti:

  1. E' vergognoso che il 10 Febbraio sia stata fatta una riunione (inutile e seguita solo dai soliti quattro tirapiedi di Torretta) sul territorio, giorno del ricordo dei martiri delle foibe. Già di per sé le persone non prendono in considerazione questo giorno a causa della superficialità della classe dirigente, ci mancava solo che ci si dimenticava di mettere due manifesti. Da voi bolscevichi c'era da aspettarselo. Vergogna.

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  2. Luca, concordo su quanto hai scritto, il nostro Consigliere Andrea Scampini sul periodico Teseo di Magnago ha voluto ricordare i martiri delle foibe e rendere pace a tutti i nostri defunti.
    Gigi Pariani

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  3. Grazie Gigi.
    Purtroppo, alcuni non la pensano così.
    Sabato c'è stato un incontro a Buscate su Shoah e Foibe: si può criticare, ma qualcuno ha voluto definire "vergognoso e schifoso" accostare le due tragedie.
    E' per questo che io non ho mai sopportato le ideologie totalizzanti, di destra e di sinistra; sono fatte per chi non è capace di pensare in proprio.
    Luca Manassero

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