È innegabile: quello che è avvenuto nello scenario nazionale lo scorso novembre ha dato una profonda scossa alla politica italiana, sino a quel momento bloccata nella contrapposizione sinistre - Berlusconi.
Ora, con un effetto domino, a tutti i livelli assistiamo a movimenti magmatici, a volte prevedibili altre no: alleanze prima impensabili, avvicinamenti tra sensibilità politiche diverse.
A Magnago, il Partito Democratico sceglie l'alleanza con l'Unione di Centro, rifiutando quella con Rifondazione Comunista, a che a Magnago gode di un 5% circa dei consensi
Ci interessa cogliere il punto politico, più ancora che l'aspetto legato alle prossime elezioni amministrative.
È noto che nel centrosinistra rappresentato dal PD convivono più anime: non solo quelle moderate degli ex Popolari/Margherita, ma anche quelle degli ex DS di spirito più Riformista, contrapposte a quelle più vicine alle istanze della sinistra radicale.
Là dove prevalgono le prime due, ecco un avvicinamento, basato anche su valori politici comuni che consente la creazione di un Centro Sinistra moderato, non lontano dal
Democratic Party americano.
Questo, in realtà, noi crediamo sia frutto di una più generale tendenza della politica italiana, che risponde ad istanze della gente, stufa di una guerriglia lunga ormai quasi vent'anni, che non ha contribuito certo a migliorare la condizione del Paese, ma, anzi, ha dato luogo ad una impossibilitaà di governare realmente.
Il momento storico socio economico finisce per ridurre la sinistra radicale ad un ruolo marginale: anche la gente capisce che le soluzioni che la sinistra estrema propone di fronte alla crisi non sono né concrete né praticabili, risolvendosi in sterile protesta.
Lo staff di LiberaMente
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