domenica 6 novembre 2011

Banalità, piste ciclabili e giornalismo serio

Cari amici,
vi invitiamo ad acquistare l" Altomilanese", di nuovo in edicola grazie all'impegno di un gruppo di giovani giornalisti e di un Direttore capace cui auguriamo il migliore successo.
Nel numero in edicola, l'editoriale del Direttore, Ersilio Mattioni, ci fa capire cos'è il vero giornalismo, quello che ormai, a livello locale, non fa più quasi nessuno. Il vero giornalismo è il cane da guardia del potere, pronto a segnalare abusi, spese inutili, clientele. Ai politici questo non piace; come nota giustamente Mattioni, essi non vogliono amministrare, vogliono comandare, e di fronte alle critiche, parlano di antipolitica, intesa come critica fine a sè stessa. 
Nel mondo anglosassone i politici colpiti da inchieste giornalistiche (Nixon, Watergate, do you remember ?) si dimettono (ricordate il ministro tedesco costretto alle dimissioni dopo che si scopri' che aveva - udite udite - copiato dei pezzi della sua tesi di laurea ?).
In quel mondo, se si chiede – giustamente - conto di 21.000 € spesi da un Sindaco (Santo Stefano Ticino) per delle poltrone super lusso per la sala del Consiglio Comunale (usata due ore ogni tre mesi), il politico chiede scusa; da noi, invece, aggredisce il giornalista.
Ed invece questo spirito, cari amici, e' quello che anima anche noi di LiberaMente Vanzaghello.
Senza bandiere, ci piacerebbe essere il Vostro occhio all'interno del palazzo, dando anche conto, però, di quanto di buono l'Amministrazione fa: senza paura di farci dare dei qualunquisti; la propria correttezza, crediamo, si dimostra anche così.
Dopo la pubblicazione sul nostro blog (vedi sotto) delle condizioni della pista ciclabile Vanzaghello-Ticino anche la stampa ha ripreso l'argomento, ricevendo dall'Assessore all'Ambiente la risposta che tutto si risolve in una "banalità burocratica". (Leggi qui l'articolo)
Qualche post più indietro (la rassegna stampa del 28.10)  trovate un nostro commento positivo sull'impegno dell'Assessore Rivolta circa la terza pista di Malpensa (in disaccordo, tra l'altro, proprio con l'Altomilanese: leggi qui l'articolo in cui il giornale commenta il pensiero di Teresa Vitali).
Stavolta però, la replica dell'Assessore conferma quanto denuncia Ersilio Mattioni: guai a disturbare il manovratore, egli non sbaglia mai: casomai e' intralciato da banalità burocratiche.
Ma quali banalità burocratiche! Quando si progetta un'opera pubblica (e una pista ciclabile che costa circa 700.000 € è un'opera pubblica) la legge prescrive chiaramente che, prima di avviare i lavori, debbano essere compiuti tutti gli accertamenti sulla disponibilità delle aree, proprio per evitare che si sprechino soldi pubblici per opere che poi rimangono ferme. Una parte dei terreni interessati dalla pista ciclabile e' del Ministero della Difesa, del Demanio Militare: senza l'assenso del Ministero non possono essere interessati da lavori.
Forse era il caso di accertarsene per tempo.
Circa 1 miliardo e 600 milioni del vecchio conio, parte dei vanzaghellesi, sono fermi per la superficialità di qualcuno.
Altro che banalità.


Luca Manassero

1 commento:

  1. E poi in consiglio comunale si lamentano che il governo non gli da più soldi..ma per favore!

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